Incontro in Aula di Scienze con il dottor Boris Behncke: panoramica dei vulcani siciliani e italiani
L’ultima lezione teorica del progetto di alternanza scuola-lavoro “le scienze della terra e lo studio delle calamità naturali, le attività di prevenzione del rischio”, è stata tenuta in data 19-04-2018 dal dottor Boris Behncke, il quale ha presentato una panoramica dei vulcani italiani, della loro attività eruttiva e dei principali eventi che hanno manifestato nell’ultimo secolo. La lezione è stata strutturata come una visita guidata virtuale, che ci ha permesso di esplorare i principali siti eruttivi del mondo, prestando particolare attenzione a quelli italiani.
Il percorso è stato avviato nell'Italia centro-meridionale, per poi spostarsi nelle isole Eolie e concludersi in Sicilia. Il primo vulcano preso in esame è stato il Vesuvio, che dal 1944 si trova in una fase di quiescenza. L'attività di questo vulcano è monitorata accuratamente a causa dell'elevato rischio costituito da una potenziale eruzione. Intorno ad esso sorgono infatti moltissimi centri abitati a breve distanza dal cratere centrale. E' stato previsto un piano d'evacuazione in caso di eruzione.
Si è poi proseguito con i Campi Flegrei, la cui ultima eruzione risale al 1538, responsabile della nascita del Monte Nuovo. Al suo interno sorge un terzo della città di Napoli, compreso l'INGV di Napoli! L'area è soggetta al fenomeno del Bradisismo, ovvero al sollevamento lento ed evidente del suolo. In quest'ultimo periodo stanno variando anche le emissioni di gas. Tutti questi fenomeni indicano che il vulcanismo è ancora attivo. Non esiste un piano di evacuazione in quanto ogni eruzione apre un nuovo cratere.
La situazione nelle isole Eolie è invece differente, in quanto molti dei vulcani sono attivi, e non in stato di quiescenza.
-
ALICUDI: possiede un unico cono vulcanico.
-
FILICUDI: presenta più complessi vulcanici.
-
SALINA: tutti i vulcani presenti sono inattivi e presumibilmente estinti. E’ il vulcano più alto delle Eolie.
-
LIPARI: la più grande delle isole. L’ultima eruzione risale al 1200.
-
PANAREA: è un vulcano parzialmente attivo, una sua parte si trova sott’acqua. A Novembre del 2002 si è formato un cratere sottomarino.
-
VULCANO: è uno dei vulcani più pericolosi al mondo. L’ultima eruzione avvenne nel 1888-1890. Fino al 1923 la zona era disabitata, negli anni successivi si è popolata e adesso una semplice emissione di gas travolgerebbe l’abitato in 2,3 secondi. Nel 1989 parve volersi risvegliare a causa dell’emissione di gas a temperature che si aggiravano intorno agli 800°C.
-
STROMBOLI: quasi sempre in attività. Manifesta eruzioni ad intervalli irregolari. 10000 anni fa il fianco nord-occidentale del vulcano è franato generando l’attuale Sciara del fuoco. L’ultimo collasso è avvenuto 5000 anni fa. Adesso il vulcano si sta ricostruendo. Nel 2002 in un’ora la lava ha raggiunto il mare; il crollo di una parete rocciosa della Sciara del fuoco ha causato un maremoto con un’onda che ha raggiunto un’altezza massima di 10 metri sulle coste dell’isola.
Infine si è parlato dell’Etna:
La posizione del nostro vulcano si deve allo scontro tra la placca Eurasiatica e quella Africana. È infatti in atto un processo di subduzione della placca Africana al di sotto dell’altra. Le placche si muovono a velocità diverse, dando così origine ad una discontinuità della crosta, da cui risalgono i magmi che alimentano l’Etna.
L’Etna è anche un vulcano ESPLOSIVO. Più in dettaglio manifesta un po’ tutti i fenomeni vulcanici: eventi più o meno esplosivi, attività stromboliana…
Le emissioni di gas sono continue, e costituiscono il 10% dei gas messi in circolazione in tutto il pianeta. Di questi l’80% è composto da vapore acqueo, il resto è formato da anidride carbonica, anidride solforosa e altri gas nocivi.
Da novant’anni l’Etna non produce grandi eruzioni, è quindi molto probabile che ne avvengano in futuro, e che si aprano nuovi crateri.
Palermo Loredana 3 As